Si è svolto venerdì scorso a Roma presso Villa Marsili una serata conviviale con diverse coppie in attesa provenienti da Roma, Lazio ed anche da fuori regione. Dopo la cena insieme c’è stato un momento di dialogo, testimonianza e visione di un breve video di Padre Alceste. E’ la seconda esperienza informale di pre-adozione quest’anno al di là dei corsi istituzionali di preparazione. Come ci ha insegnato lui stesso è necessaria una compagnia ed una condivisione a chi è si è messo in cammino sulla scelta adottiva.
“Davanti ad un uomo o a una donna che piangono perché non hanno figli, non si può rimanere insensibili. Sono comprensivo, rassicurante, protettivo a mio modo anche affettuoso. Partecipo al loro dolore. Mi freme, mi trema il cuore vedendo la loro disperazione tanto profonda e vera.
E’ così strana la vita! Sembra anche un po’ crudele!
Io ogni giorno vedo tanti bambini con le mani in alto, con le braccia protese che vorrebbero essere accolti da un caldo abbraccio di un papà e di una mamma.
E vedo tantissime mamme e tantissimi papà che, ansiosamente, vorrebbero accogliere quelle braccia e stringerle forte a sé. Davanti a tutto questo, come si fa a rimanere insensibili? Io proprio non posso, non ci riesco, non voglio.
Vedete, io non sto “alla finestra” a guardare! Io sono qui, in mezzo a loro, in mezzo a tutto questo vortice di dolore, di sentimento, di umanità.
Se io stessi lontano, se io facessi l’asettico, facessi soltanto il professionista, come dicono alcuni, riuscirei a disinteressarmi, a non farmi coinvolgere più di tanto.
Ma io vivo in mezzo a loro, scherzo, parlo, gioco con loro piango e soffro insieme a loro. La loro vita è la mia vita.” (Padre Alceste – Intervista febbraio 2002)