PRINCIPI ISPIRATORI DELL’ ADOZIONE INTERNAZIONALE
- Garantire ai bambini in stato di abbandono il diritto alla famiglia quale ambiente insostituibile in cui si realizzano le condizioni per il suo equilibrato sviluppo.
- Sostenere le coppie orientate verso l’ adozione internazionale fornendo ogni informazione e garanzia circa la legittimità della procedura e un’adeguata formazione, preparazione e assistenza durante l’iter adottivo.
- Promuovere attività internazionali a sostegno all’infanzia abbandonata o in particolari condizioni di difficoltà, volte a garantire possibilità di vita migliori e prevenire l’abbandono, anche realizzando strutture e servizi sociosanitari adeguati e collaborando alla formazione di operatori professionali.
La nostra Associazione non si pone come obiettivo unico e primario l’adozione internazionale, ma la formazione di una nuova cultura dell’adozione.
A questo fine i coniugi che ci contattano vengono portati a riflettere sul significato di adozione internazionale come ultima soluzione per un minore abbandonato, a cui il suo paese d’origine non ha saputo dare risposta. Si tratta quindi di trovare una “famiglia per quel bambino” e non un bambino per quella famiglia.
Come Ente ci occupiamo soprattutto di bambini cosiddetti “grandicelli” che vanno dai 5 ai 10 anni. Spesso si richiede anche l’accoglienza di due o più fratelli grandicelli. Consapevoli delle difficoltà che si incontrano nell’adottare bambini grandi, invitiamo le coppie a partecipare ai nostri incontri periodici regionali e al nostro convegno annuale: in queste occasioni, con l’intervento di esperti, si approfondiscono le problematiche legate all’adozione di bambini grandicelli.
Si ascoltano dubbi e timori e si cerca di far capire, anche attraverso le nostre singole storie, che è giusto adottare bimbi grandi purché ci siano le premesse di una coppia accogliente, una coppia capace di accogliere e accettare il bambino nella sua interezza.
A questo fine si riflette sull’importanza dell’integrazione di coppia, della duttilità personale, della maturità del rapporto affettivo, dell’approccio educativo, della capacità di identificarsi con i bisogni affettivi ed emotivi di un bambino ad ogni livello di età, della condivisione della motivazione all’adozione, della consapevolezza della diversità tra l’essere genitore biologico e genitore adottivo.
Alla coppia è comunicato in modo chiaro che non si accettano pregiudizi di natura religiosa o etnico-razziale.
Si fa inoltre presente che la differenza di età fra adottante e adottato deve essere il più vicino possibile a quella fisiologica. Il fatto che la legge preveda la possibilità per coniugi già maturi di adottare un bambino piccolo resta, per noi, solo una possibilità e non un diritto irrinunciabile.
Maturata la disponibilità all’accoglienza di bambini di età superiore ai 5 anni, fatto salvo il diritto di primogenitura per eventuali figli naturali o adottivi già presenti nella famiglia, la permanenza in Cile fino a due mesi – richiesta dall’iter adottivo in quel paese – da noi considerata anche una tappa importante per la costruzione della nuova famiglia.
Nella fase delicata della preparazione e soprattutto dell’inserimento in famiglia, l‘Ente è il punto di riferimento per la coppia; in particolare, si attivano le varie famiglie dell’Associazione, pronte a raccogliere confidenze e difficoltà. Si ritiene infatti che il confronto e la condivisione, con chi ha vissuto o vive la stessa peculiare esperienza, siano fondamentali per rispondere a bisogni o richieste di aiuto.
Si organizzano, oltre ai previsti colloqui con gli operatori dell’ente, incontri periodici, seminari di studio, convegni per approfondire, con l’aiuto di esperti, tematiche legate all’ adozione e alla crescita dei figli (adozione di bambini grandi, il bambino adottato e la scuola, ritorno alle origini, l’adolescenza, la storia del bambino e quella dei genitori).
L’adozione con la nostra Associazione impegna le coppie a mantenere una proficua relazione umana e culturale con il paese d’origine dei figli. Alla coppia adottiva viene consigliato come raccontare al bambino la sua storia, come aiutarlo a comprendere chi lo ha lasciato e come mantenere viva la memoria positiva dei suoi anni trascorsi in Cile.
Arrivati poi alla maggiore età saranno i ragazzi stessi a decidere se tornare al loro paese o meno, con i loro tempi di maturazione e le loro necessità.
Sulla base del principio cardine del nostro impegno per una nuova cultura dell’adozione, qualunque sia la decisione della coppia nella scelta adottiva, restiamo a disposizione per qualsiasi informazione. Per noi è importante innanzitutto impegnarci affinché le coppie siano preparate e convinte ad accogliere un bambino, qualsiasi sia il paese di provenienza del piccolo e qualsiasi sia l’Ente a cui conferiscono l’incarico.