Riconoscersi e farsi riconoscere è uno dei passi iniziali del bambino adottato
Mi chiamo Sebastian. Sono nato a Santiago del Chile nel 1995.
Quando ero piccolo piangevo solo quando avevo fame e quando mio fratello si allontanava. Mangiavo tanto, andavo nella sala cuna, mi divertivo con tutti i bambini della mia scuola. Quando ero in prima elementare prendevo bei voti. Finita la prima elementare sono venuto in Italia. Mi preoccupavo molto, mi mancavano i miei compagni del Cile. Padre Pier mi aveva dati una bella famiglia. Mi disse: “Verrò a trovarti molto presto! Vai dalla tua famiglia vera. Penserò sempre a te, sarai sempre nei miei pensieri. Dio ti salverà dal male”.
La mia famiglia mi ha portato in una bella città. Appena sono entrato in casa nostra sono rimasto incantato perché era molto bella. Quando sono andato a scuola tutti mi guardavano come se fossi stato un animale, ma dopo un po’ mi piacevano molto, erano gentili e carini. Un giorno mi hanno detto che quando non c’ero io erano bravissimi e tranquilli, ma quando sono arrivato io sono diventati monelli. Io ho detto: “Allora me ne devo andare!”. Volevo farlo, ma mia mamma diceva di no ed è andata così.
Spesso, durante la notte, pensavo ai miei amici del Cile perché mi mancavano. Sono passati tantissimi mesi e me li sono quasi dimenticati, ma sempre rimarranno nel mio cuore. Pregavo tutti i giorni che potevo.
Un giorno ho ricevuto una bella notizia: un mio carissimo amico veniva in Italia. Ero tanto felice e intanto che la mia mamma cucinava io saltavo e giocavo con i miei fratelli.
Domenica sono andato insieme a due bambini che frequentavano la scuola in Cile con me e mi sono divertito un sacco. Adesso ho la cittadinanza italiana e abito in Via Rossigni. Questa è la mia testimonianza sulla mia vita passata e presente.
Sebastian